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E’ Natale!!!

23 Dic

Credo che ormai non ci siano più dubbi, ormai il Natale è arrivato! Finalmente la corsa ai regali sta terminando, la casa è linda per il grande cenone, i frighi sono tutti strapieni come poi lo saranno le nostre pance. Ogni anno mi viene la curiosità di sapere cosa succede dall’altra parte del mondo in questi giorni frenetici. Ora lo so…

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In Messico, i giorni prima del Natale,  si usa organizzare una specie di processione natalizia, dove però l’episodio principale non è la nascita di Gesù, ma l’arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria e la ricerca del luogo dove alloggiare. Questa tradizione si chiama ‘las posadas’ che significa ospitare un viandante. Vediamo quindi Giuseppe e Maria (interpretati da due bimbi o da due statue portate dai bimbi) che vanno a chiedere ospitalità nelle case, accompagnati da cori e preghiere. Solo l’ultimo alloggio ospiterà la coppia intonando un coro dal suo interno. La porta viene aperta e dopo la preghiera finale la famiglia ospitante offre dolci e bevande. Si termina con il gioco della ‘pinata’, una pentola in terracotta appesa piena di frutta, dolci e giocattoli, che un bambino bendato dovrà romperla colpendola con un bastone.

In Polonia la vigilia di Natale viene chiamata ‘Festa della Stella’ e fino a quando in cielo non compare la prima stella, non si può iniziare la cena.

In Finlandia, oltre all’albero di Natale tradizionale, si una preparare un albero per gli uccellini in giardino. Una spedie di nido fatto con il grano, legato ad un palo e pieno di gustosi semi.

Anche nel paese vicino, in Svezia, i piccoli uccellini venfono coccolati! Qui si mette un mazzo di spighe di grano sul davanzale della finestra!

Mentre in Austria ci si ricorda di loro durante la tradizionale passeggiata la parco gettando le briciole di pane.

In Francia i bimbi la notte di Natale sistemano con cura le loro scarpette perchè Gesù Bambino porterà loro, ponendoli nelle loro scarpe, i regali. Inoltre, durante la sua visita, appenderà dolci e frutta all’albero di natale. Anche il presepe è importante per i francesi e famosi sono quelli della Provenza. Le statuine sono fatte di argilla e vengono vestite e adornate con cura e precisione, rappresentando le arti e i mestieri della vita di tutti i giorni. Sempre in Francia poi c’è un’altra simpatica tradizione il giorno dell’Epifania. Quel giorno si mangia la ‘galette des rois’ (torta dei re), un dolce fatto di pasta sfoglia con dentro crema alla mandorladove viene nascosta una figurina di gesso (in passato vi si nascondeva una fava). Al momento del taglio della torna il bambino più giovane va sotto il tavolo e decide a chi destinare le fette (si prende in mano la fetta e gli si chiede a chi vuole darla e lui sempre da sotto il tavolo risponde). Chi trova la fetta con la figurina è il re o la regina, gli si mette in testa una corona e si fa il brindisi ripetendo tutti in coro ‘Le roi boit, le roi boit, le roi boit’ (il re beve) oppure ‘la reine boit’ (la regina beve).

In Germania non manca il tradizionale albero di natale e la corona dell’avvento. I bambini inoltre al primo di dicembre appendono in camera il Calendario dell’Avvento con 24 finestrelle che si aprono ogni giorno fino la vigilia con la promessa di compiere una buona azione ad ogni finestrella aperta. La finestrella 24 conterrà il disegno di un presepe. Il giorno di Natale poi è abitudine spargere sul tetto del grano per gli uccellini che così hanno anche loro il loro pranzo di Natale!

In Inghilterra la tradizione non è molto differente dall’Italia, l’albero di natale sta al primo posto delle usanze, il loro Father Christmas si cala dal camino e pone i regali nelle calze ordinatamente appese al caminetto.

Spostandoci in America poi le tradizioni rispecchiano molto le radici culturali dalle quali discendono all’epoca delle conquiste. Gli italo americani passano la Vigilia mangiando magro per poi a Natale abbuffarsi con prelibatezze culinarie. I cino americani aspettano il capodanno per fare visita ad amici e parenti portando loro dei regalini a forma di Buddha o di pesce, simbolo di vita e fecondità. I negretti americani invece festeggiano il nuovo anno con una grande festa, il kwanjaa, dove balli con ritmi africani e cibo americano si mescolano tra loro. Anche qui comunque non manca Santa Klaus che porta i regali e l’albero di natale addobbato. Qui ci sono anche i Christmas-crackers, scatolette di carta gonfiata a forma di caramelle che contengono cappellini di carta e piccoli regali che si usa appendere all’albero oppure come segnaposto. Se usato come segnaposto viene aperto immediatamente prima del pranzo. Nelle tavole americane il giorno di Natale si troverà il tacchino ripieno di castagne e come dolce la christmas cake che viene preparata un mese prima in modo che a Natale sia ben saporita.

L’Asia non è un continente in cui la religione cristana è predominante, quindi i modi per festeggiare il Natale sono spesso molto differenti dai nostri. Nella regione di Taiwan, per esempio, la ricorrenza del 25 dicembre coincide con la sottoscrizione della Costituzione della Repubblica Cinese (1947) e viene festeggiata in modo molto sentito.

Il Giappone ha invece ereditato quasi completamente la tradizione delle feste Europee, Babbo Natale compreso, per cui il 25 Dicembre è un giono di vacanza anche se meno importanete del Capodanno. Anche gli indiani hanno adottato il Natale, che in questo paese viene chiamato Bada Din, quindi i bambini non vanno a scuola fino al giorno di Capodanno. Anche qui esiste la figura di Babbo Natale e la tradizione di scambiarsi i doni.

Per quanto riguarda invece i paesi di religione cristiana, come per esempio le Filippine in cui è molto diffuso il Cattolicesimo, in essi la celebrazione del Natale ha forti componenti spirituali. In queste zone il Natale si comincia a celebrare a partire dal 16 di Dicembre e per i 9 giorni successivi fino alla notte della vigilia, detta ‘noche buena’, in cui si celebra l’ultima messa pre-natalizia o ‘Simbang Gabi’. Arrivato il Natale, si fanno delle grandi mangiate a base di ‘queso de bola’, delle palle di formaggio, e ‘hamon’, un prosciutto confezionato apposta per i gioni di Natale. Anche qui perdura la tradizione delle visite ai parenti nel giorno di Natale, questi ultimi ricambieranno donando delle strenne ai più piccoli che vengono chiamate ‘aguinaldos’.

Ma non possiamo non parlare della patria del Cristianesimo. In Israele infatti è nato il Bambinello, in cui Gesù è cresciuto e ha diffuso il suo messaggio. Tanto che nel linguaggio comune questo stato viene definito anche Terra Santa. Curiosamente esistono ben 14 punti, sparsi un pò per tutto il paese, in cui sarebbe stata individuata la grotta della natività. In Israele, così come in tutte le terre del Medio Oriente in cui si è diffuso il messaggio evangelico, si distinguono tre tipologie di Cristianesimo, ognuna delle quali ha un suo modo di festeggiare il Natale. I Cristiani protestanti seguono una tradizione molto simile a quella diffusa presso gli Anglosassoni per cui le celebrazioni natalizie sono basate su canti, scambi di regali e feste in famiglia. I Cattolici hanno usanze molto simili a quelle proprie della nostra tradizione, è molto sentita l’usanza di benedire l’acqua e di berne un sorso in famiglia. Anche i Cristiani Ortodossi hanno un loro modo di festeggiare il Natale, con particolare attenzione alla sua dimensione più spirituale, trà di essi è infatti usanza benedire una croce e immergerla in acqua. Ogni famiglia preleverà un pò di quest’acqua benedetta e la porterà a casa per berne un sorso prima di mangiare.

Che dire, ho un po’ esagerato nel descrivere cosa accadrà nei prossimi giorni nel mondo, ma siamo in tanti, e di sicuro avrò dimenticato qualcuno, senza volerlo.

Con questo articolo vorrei augurare a tutti voi un Natale sereno e vorrei che tutti quanti lo tornassero a guardare come lo si guardava quando si era bambini, quando tutto prendeva un aspetto magico e dove si credeva davvero che i miracoli esistavano davvero. Mangiate tutto ciò che avete davanti, ma assaporate ogni boccone e apprezzatene il gusto, perchè c’è chi quel gusto non lo potrà mai neppure immaginare. Ringraziate con il cuore e sorridete di più!